Come si dice, ho una certa età: ho superato la cinquantina. E per via di questo mestiere che faccio, non ho all’orizzonte alcuna pensione che mi permetta di ritirarmi sereno su una spiaggia dei caraibi.
E per come vanno le cose mi ritrovo con parecchi amici e autori con i quali condivido quantomeno gli anni.
Gente che ha sempre lavorato disegnando fumetti e ha sempre guadagnato (anche bene), non trova più lavoro. O ne trova di meno e pagato peggio.
Sono l’agente di alcuni di questi autori: ascolto le loro giustificate proteste nei riguardi di editor che non li richiamano più, di editori cialtroni e di agenti che… non sanno fare il loro lavoro perché… non portano lavoro.
Amici, mi devo togliere un sassolino dalla scarpa: la verità è che stiamo invecchiando.
Non si tromba più come un tempo, non si corre più a perdifiato come un tempo e tra poco ci cederanno anche il posto a sedere sugli autobus.
Come dirlo con delicatezza? Anche i vostri disegni sono invecchiati con voi.
Alcuni autori hanno avuto la fortuna di invecchiare bene (come i modelli anziani delle pubblicità per i fondi pensione), e allora i disegni di Mattotti, di Manara e di Ivo Milazzo non sono invecchiati: sono diventati dei classici.
È così: il vostro segno è vecchio e superato. Magari state ancora pubblicando, ma non andrà avanti ancora per molto tempo.
Ci tocca vivere in tempi vorticosi. Con le IA, persino.
Facciamo parte di un universo che scompare veloce: quello delle edicole, dei tipografi, in parte delle librerie. L’universo degli spazzacamini.
Non tutto è perduto, ovviamente, ma si tratta di uscire dalla propria comfort zone, il fumetto ancora si pubblica, ancora di vende, ha ancora dei lettori.
Vi tocca rimettervi in gioco, guardare come si evolve il mercato, i segni dei disegnatori che vanno per la maggiore.
Personalmente pubblico una newsletter mensile in cui condivido pagine dai fumetti francesi che vanno in classifica o che riscuotono l’interesse della critica e del pubblico. Un modo per mostrare ai miei autori cosa succede nel mondo grande e misterioso. (Newsletter solo per autori rappresentati, sorry).
È un modo come un altro, certo, l’importante è rimettersi in gioco, anzi, l’importante è ridisegnarsi!
L’immagine è tratta da Maria Catharina Prestel’s Printed Cabinet of Drawings (ca. 1780s)