In un post apparso su Facebook, Piotr Rosinski, pittore e figlio del noto Grzegorz, autore di Thorgal, riflette sul doppio standard che segna il rapporto della comunità dei fumettisti con le IA e con i manga.
Rosinski sottolinea gli aspetti problematici della tecnologia di IA generativa e di come potrebbe (può) minacciare il lavoro degli artisti (inteso come lavoro salariato). E di come gli artisti si siano fortemente mobilitati non solo contro l’uso delle IA ma anche contro il dibattito pubblico che le riguarda (cita a proposito l’annullamento – per proteste – di un convegno a proposito delle IA allo scorso festival del fumetto di Łódź).
Al tempo stesso si chiede come mai i manga non ricevano il medesimo trattamento: la loro massiccia diffusione ha fortemente compromesso l’ecosistema artistico europeo e – di nuovo – il lavoro salariato degli artisti europei.
Al quesito non c’è immediata risposta e sembra davvero un argomento interessante su cui dibattere.
Nell’attesa ho tradotto l’ultima parte dell’intervento (leggibile per intero nel post facebook condiviso in più in basso):
L’entusiasmo per i manga e la paura dell’intelligenza artificiale riflettono cambiamenti e sfide profondi che il mercato dei fumetti deve affrontare. Come forma d’arte nuova ed esotica, il manga attira l’attenzione e apre nuove possibilità. Tuttavia, la sua produzione di massa e i bassi costi stanno estromettendo i creatori locali e omogeneizzando il mercato. L’intelligenza artificiale, pur ricca di potenzialità, solleva preoccupazioni sul futuro della creatività e dell’etica nell’arte. La chiave per comprendere questi fenomeni è l’apertura alle nuove tecnologie nel rispetto della tradizione e dell’unicità della creatività umana.
L’immagine che apre l’articolo è come sempre proveniente dal pubblico dominio e tratta da questo articolo: Yellow Silence: Miniature from the Silos Apocalypse (ca. 1100)