La vita come ben sappiamo non ti mette al riparo dagli accidenti, siano essi involontari, come ritrovarsi a Francoforte con il volo cancellato, o volontari, come sbagliare la data di un volo e presentarsi in aeroporto con un giorno di anticipo.
Se trovate che ci siano molti voli negli esempi precedenti, è per la quantità invereconda di aerei che hanno volato con un posto vuoto prenotato a mio nome.
In campo professionale immagino tutti avranno le proprie disavventure da raccontare, ma siccome ognuno è artefice del proprio destino, ecco i tre peggiori errori che ho fatto come agente.
Il primo è facile, lo abbiamo fatto tutti, ma in questo caso scambiare il nome di un importante editore francese, Mourad, con quello di un altro non marca affatto bene:
«Ciao Jean, che piacere ricevere la tua mail, ho sentito parlare così bene della tua casa editrice».
«Mi chiamo Mourad, non Jean».
Per il secondo… beh niente di meglio che prendere un test appena realizzato da un autore per questo importantissimo editor e, siccome non se n’è fatto niente, inserirlo in portfolio e inviarlo a tutti. Anche all’importante editor. Che chiama sul cellulare dopo aver trovato il mio numero chissà dove per mandarmi a quel paese visto che il progetto su cui era stato fatto il test era teoricamente segreto.
Sono passati cinque anni e continua a non salutarmi quando mi vede.
Il terzo errore è il più imperdonabile di tutti, roba da far ghiacciare l’inferno: scrivono quelli di Boom Studios e chiedono un’autrice importante per una run. Io, al settimo cielo:
«È un onore poter lavorare su una property iconica come Star Wars».
«È Star Trek».
Non dico che le mie email le dovrei far scrivere alla IA ma anche una scimmia ubriaca potrebbe fare di meglio.
L’immagine è un dettaglio da Yellow Journalism: The “Fake News” of the 19th Century (via Public Domain Review)
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Io sono un agente, magari possiamo collaborare!
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