Quanto dura un contratto di edizione? (ovvero: quando posso rientrare in possesso dei diritti del mio libro?)

Questa è una domanda che mi viene stranamente posta piuttosto spesso: «Ho pubblicato con l’editore XYZ, ma sono passati già tanti anni e vorrei rientrare in possesso dei diritti… quanto dura un contratto di edizione?».

Dico «stranamente» perché è una domanda che mi farei prima di firmare il contratto, ma in genere si applica alle opere prime, dove un autore ancora alle prime armi di fronte all’opportunità di pubblicare magari è un po’ distratto.

Partiamo da un presupposto: un contratto è un accordo tra le parti, ma non è detto che abbia valore.

Se firmate una carta che dice che darete all’editore il vostro primo figlio maschio, non implica che poi lo dobbiate fare.

E impugnare un contratto è più semplice di quanto non si creda, non bisogna andare in processo, più spesso basta l’intervento del proprio avvocato.

Fatta questa premessa diciamo subito che la durata del contratto (di edizione, che di quello parliamo) dovrebbe essere scritta nero su bianco sul contratto stesso. Se questo non è successo sappiate che la legge italiana stabilisce il limite massimo in anni venti (art. 122, commi 2 e 5 della legge n. 633/1941).

Ma c’è di più: il contratto di edizione è un accordo tra le parti, e la premessa è che l’interesse dell’autore è che il suo libro sia pubblicato e disponibile. Se quindi l’editore decide di mettere il libro fuori catalogo, ovvero di renderlo non più disponibile, va a decadere una delle premesse del contratto.

Di conseguenza se il vostro libro risultasse non più disponibile dovreste chiedere al vostro avvocato di scrivere una bella lettera dove scrive che o l’editore si impegna a rendere nuovamente disponibile il libro in qualche mese, oppure si rescinde il contratto.

Insomma, l’opera di ingegno è la vostra e la legge vi tutela in questo senso.

Un po’ meno all’estero: in Francia per esempio non esiste una durata massima per la cessione agli editori (salvo quella di 70 anni dalla morte dell’autore). Di conseguenza è molto difficile (non impossibile però) rientrare in possesso dei propri diritti.

Negli Stati Uniti spesso non siete nemmeno voi l’autore del libro, visto che quasi sempre gli editori fanno firmare contratti di prestazione di manodopera, mentre l’autore risulta essere lo scrittore.

Ad ogni modo, come indicazione generale, nessuno vuole tenersi un libro con cui non ci fa niente, quindi molte controversie possono risolversi con una semplice telefonata.

E molte altre controversie le risolve il vostro agente, posto ne abbiate uno, che bada ai vostri interessi e manda a quel paese gli editori al posto vostro: comodo, no?


L’immagine è tratta da The Art of Book Covers (1820–1914) via Public Domain Review

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